PRESENTAZIONE II CATALOGO E VERNISSAGE MOSTRA
25 GIUGNO 2023
Domenica 25 giugno, il MABOS – Museo d’Arte del bosco della Sila darà il via ad una giornata non-stop, una maratona dedicata alla ricapitolazione della sua storia tra residenze, rassegne, relazioni e molte altre attività di natura trasversale, tutte improntate alla valorizzazione del territorio e alla diffusione di idee e visioni più “attrattive” di arte, cultura e ambiente.
Tempo di Mietitura, appunto. Un momento per fare i conti con quanto seminato e allungare lo sguardo su nuovi scenari, in un’ottica migliorativa che non teme il futuro, già incalzante all’orizzonte.
Arte e Bosco: il secondo Catalogo del MABOS
L’intera mattinata sarà dedicata alla presentazione di “Arte e Bosco”, il secondo catalogo del MABOS curato da Angelo Gallo e edito da Galileo Editore.
Comitato scientifico: Rosaria Iazzetta (Accademia di Belle Arti di Napoli), Marilena Morabito (direttrice ACAV), Leonardo Passerelli (Università della Calabria).
Alle ore 10, presso la sala Laboratorio del MABOS, i riflettori saranno infatti puntati sul secondo prodotto editoriale del museo, un catalogo che illustra e racconta le Residenze d’artista – sei in totale, con circa 30 artisti ospitati – dal 2019 al 2022: OPEN SPACES (Tiziano Bellomi,Giovanni Fava, Eleonora Picariello, Gianluca Capozzi), SEI (Camera 237, Marco Stefanelli, NoMade, Ninni Donato, Costantino Rizzuti,{movimentomilc}),CONTACTLESS (Emanuela Lena, Maria Jole Serreli, Jacopo Mandich), IMMERSIONI D’ALTURA (Tania Bellini, Francesco Di Meola, Luca Mannara) OLTRE CENERE (Medina Zabo, Francesco Minuti, Lorena Ortells, Miho Tanaka)
LA LUCE PANE (Antonio Tropiano).Protagonisti delle residenze anche numerosi giovani storici dell’arte e curatori dal nome già risonante, che hanno contribuito alla redazione dell’apparato critico. Tra i testi in catalogo, infatti, compaiono i nomi di Alberto D’Ambruoso, Francesca Giordano, Elisabetta Longo, Kristel Maisiello, Franciele Morrone, Yulia Shchepeleva, Vanessa Vasapollo. Non in secondo piano l’apporto di chi ha prodotto tutta la documentazione fotografica, da Angelo Gallo a Isabella Marino fino a Lucy Mey, Guido Mallamace, Davide Otranto, Solange Souza,Vincenzo Zicaro e Iresha Zucco. Un documento indispensabile, che fortifica la narrazione e la relazione col pubblico e contribuisce a produrre memorie, a conservare, a protrarre gli esiti.
Archivio MABOS: la Mostra
Alle ore 17, nella bellissima cornice di Palazzo Gironda Veraldi, con l’ospitalità del Museo Civico e del Comune di Taverna, si inaugurerà la mostra “Archivio MABOS. Documentare, conservare, promuovere l’Arte Ambientale. Tra spazi illimiti e limiti di musealizzazione” a cura di Elisabetta Longo, che resterà fruibile fino al 25 luglio. Un progetto che intende sviluppare visivamente alcune questioni cogenti e portare in auge svariati aspetti di questa complessa macchina artistica che è il MABOS: quale ruolo hanno la documentazione e il monitoraggio per una più corretta e duratura conservazione e valorizzazione delle opere? E soprattutto, come trasformare i fruitori in parte attiva nel processo di tutela? Sono solo alcune delle domande che sono alla base di questa mostra. Un tentativo, dunque, di vincolare allo spazio architettonico e di restituire, pertanto, in absentia, il senso profondo di questo pretenzioso progetto d’arte ambientale calabrese, rivelandone punti di forza e possibili limiti. Schede tecniche, bozzetti, calchi ma anche appunti e indicazioni per alcune proposte di manutenzione, fotografie e montaggi video di lunghi work in progress: una messa in mostra di materiale d’archivio mai proposto al pubblico e pertanto inedito, che vuole essere un punto di partenza per una cronistoria del MABOS, un catalizzatore per una prima collaborazione con il Museo Civico di Taverna. Comincia così a configurarsi, infatti, un’interessante relazione tra due istituti apparentemente dissimili nelle metodologie e negli approcci ma molto vicini geograficamente e similmente impegnati in una sincera attività di promozione e tutela della cultura e dell’arte del e sul territorio calabrese.
MABOS– Museo d’Arte del bosco della Sila
Il MABOS, Museo d’Arte del Bosco della Sila, è il luogo dove Arte e Bosco si incontrano dando vita ad un parco espositivo e laboratoriale che ospita Artisti, critici e storici d’arte, curatori e appassionati. È possibile esplorare il parco espositivo – che dal 2017 accresce il proprio coprus di anno in anno, e che quindi possiede un numero variabile di opere – gratuitamente, in qualsiasi momento del giorno e della notte; quando è tempo, si ha la fortuna di imbattersi direttamente in artisti in residenza, di assistere alla fase di realizzazione dell’opera, ma anche l’occasione di partecipare a eventi,talk culturali e laboratori didattici per grandi e piccini.
SENSE è finanziato con risorse PSC Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate ad esito dell’Avviso “Attività Culturali 2022” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione Formazione e Pari Opportunità – Settore Cultura”.
Ufficio stampa Mabos
Maggio 2023, Sorbo San Basile
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